REPORT

Microbioma e peso corporeo

Impatto del microbioma intestinale su consumo energetico, gestione del peso e disturbi alimentari

Presentato da:
Ian Caroll, PhD
Department of Nutrition
University of North Carolina Chapel Hill, NC; USA

Per un intestino sano è fondamentale la presenza di una flora batterica normale. In caso di variazioni e alterazioni, quali la disbiosi, si possono invece verificare diverse patologie, quali malattie infiammatorie croniche intestinali (inflammatory bowel disease, IBD), la sindrome dell'intestino irritabile, il carcinoma del colon, obesità, diabete, depressione, ansia, autismo e anoressia nervosa. Tra i vari fattori in grado di influenzare il microbiota intestinale vi sono gli antibiotici, i probiotici, i prebiotici, i sinbiotici, gli xenobiotici, l’alcol, la genetica e l’umore.

Per una migliore comprensione del ruolo della flora intestinale nelle adiposità, Bäckhed e coll. hanno utilizzato topi germ-free colonizzandone il loro intestino con materiale fecale di topi nutriti con una dieta normale o una dieta occidentale.1 Dopo aver fornito a entrambi i gruppi la stessa quantità di cibo, i topi con microbiota da dieta occidentale hanno sviluppato una maggiore adiposità rispetto a quelli alimentati con una dieta normale.1 Tali risultati sono stati replicati con campioni fecali di gemelli discordanti per obesità. I topi colonizzati con microbiota “sano” non hanno acquisito ulteriore tessuto adiposo, a differenza di quelli colonizzati con microbiota da animali obesi2, suggerendo come il fenotipo di “aumentata adiposità” possa essere trasmesso attraverso i microbi enterici.

I topi germ-free reagiscono maggiormente allo stress. In uno studio in cui i ricercatori avevano colonizzato topi germ-free con microbiota SPF (specific pathogen-free, privo di patogeni), con Bifidobacterium infantis o con il patogeno Escherichia coli, è stata influenzata la reazione allo stress: i topi allevati con SPF e con Bifidobacterium infantis hanno sviluppato un minor impatto sullo stress, mentre maggiore è risultato quello nel gruppo colonizzato con Escherichia patogeno.3 È interessante notare come il risultato fosse legato all’età del topo, in quanto tale cambiamento poteva essere indotto solo nelle prime fasi della vita dell’animale colonizzato con SPF, ma non in seguito.3

L’anoressia nervosa (AN) è una grave patologia psichiatrica che interessa entrambi i sessi (negli Stati Uniti lo 0,3% dei maschi e lo 0,9% delle femmine), ed è caratterizzata da un’alterazione estrema della regolazione del peso corporeo e da alti tassi d’ansia. L’AN ha il più elevato tasso di mortalità di tutte le patologie psichiatriche e le recidive sono frequenti. La perdita della regolazione del peso e le alterazioni del comportamento, quali stress e ansia, sono tratti dominati dell’AN, ma si ritiene siano influenzati anche dalla flora intestinale.4 Per verificare gli effetti dell’alimentazione è stato condotto uno studio preliminare in soggetti con AN.4 Sono stati prelevati campioni fecali da: 1) soggetti con AN con un peso <75% rispetto al loro IBW (ideal body weight [peso corporeo ideale]); 2) stessi soggetti con AN sottoposti a un trattamento di 4 settimane fino al raggiungimento di un peso >85% del loro IBW; e 3) controlli sani.5 I soggetti con AN appartenenti al primo e secondo gruppo (stessi individui) hanno mostrato una riduzione della diversità del microbiota intestinale rispetto ai controlli sani (p <0,02), ma non sono risultati statisticamente diversi tra i due punti temporali 1 e 2.5 Ciò è molto interessante, dal momento che molte patologie presentano sovente una ridotta diversità del microbiota. A questi soggetti con AN è anche stato chiesto di compilare i questionari Beck Anxiety Inventory e Beck Depression Inventory, ed entrambi sono risultati correlare in maniera statisticamente significativa con la diversità del microbiota: una maggiore depressione/ansia corrispondeva a una minore diversità del microbiota.6

  • Caratterizzazione e correlazione della composizione e diversità del microbiota intestinale con adiposità e quantità di stress.
  • Influenza funzionale del microbiota sull’adiposità.
  • Impatto comportamentale del microbiota in presenza di AN sui topi.
  • Variazioni fisiologiche indotte da restrizione calorica nei topi mimanti l’AN.
  • Effetti del trapianto fecale in soggetti con AN.

Il trapianto del microbiota fecale, noto anche come batterioterapia fecale (o terapia sostitutiva del microbioma), può essere utilizzato nell’infezione da clostridium difficile.7 È stato sperimentato nella sindrome metabolica e nella colite ulcerosa con vari risultati.8,9

Messaggi chiave

  • Una normale flora intestinale è fondamentale per la salute.
  • Le variazioni nella flora intestinale possono portare allo sviluppo di varie condizioni patologiche.
  • I microbi enterici possono svolgere un ruolo nell’incremento dell’adiposità.
  • L’AN è una patologia psichiatrica severa caratterizzata un’alterazione estrema della regolazione del peso corporeo e da elevati tassi di ansia.
  • Modelli murini hanno mostrato una ridotta diversità del microbiota nei topi con elevati livelli di ansia e stress.
  • Il trapianto del microbiota fecale è una terapia efficace nell’infezione da Clostridium difficile e ha mostrato risultati variabili in altre patologie.


REFERENZE

Present disclosure: The presenter has reported that he is a consultant for Vivelix and was a former consultant for Salix pharmaceuticals.

Written by: Debbie Anderson, PhD

Reviewed by: Marco Gallo, MD


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